A cura di Claudia Di Napoli – Medico Genetista
Le retiniti pigmentose (RP) rappresentano un gruppo di malattie ereditarie che interessano la retina, la parte dell’occhio responsabile della visione. La RP è caratterizzata dalla degenerazione progressiva dei fotorecettori (bastoncelli e coni) e dell’epitelio pigmentato della retina, con progressiva riduzione della vista con gradi di severità variabili.
Epidemiologia
L’incidenza stimata della RP non sindromica è di 1 caso ogni 3.000-4.000 persone nel mondo. In Italia, si stimano circa 15.000-20.000 persone affette da questa condizione.
Oltre alle forme isolate, sono inoltre note diverse forme associate a sindromi, la più frequente delle quali è la sindrome di Usher, seguita dalla sindrome di Bardet Biedl.
Cause e modalità di trasmissione
La Retinite Pigmentosa si presenta con una ampia eterogeneità genetica. Attualmente si conoscono infatti, oltre 50 geni coinvolti nella funzione e nella sopravvivenza dei fotorecettori, che, se presentano varianti patogenetiche determinano l’insorgenza della RP.
Le diverse modalità di trasmissione includono:
- Autosomica dominante (15-25%): un genitore malato ha il 50% di probabilità di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli, indipendentemente dal sesso.
- Autosomica recessiva (5-20%): entrambi i genitori devono essere portatori di una mutazione e hanno il 25% di probabilità di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli, indipendentemente dal sesso.
- X-linked (5-15%): la madre portatrice trasmette la malattia solo ai figli maschi con una probabilità del 50%, mentre le figlie femmine hanno il 50% di probabilità di essere portatrici sane.
- Digenica (molto rara): causata dalla simultanea presenza di una variante causativa in due geni differenti, entrambi associati alla condizione (PRPH2 e ROM1).
Clinica e sintomi
- Riduzione della visione notturna.
- Perdita del campo visivo periferico.
- Riduzione della visione centrale.
- Fotofobia e difficoltà di adattamento al buio.
Nella forma più tipica, i primi sintomi consistono nella riduzione della visione notturna, fotofobia e nel restringimento del campo visivo periferico con visione a “cannocchiale”. Nelle fasi più avanzate si arriva ad una riduzione/perdita della parte centrale del campo visivo.
In genere, i sintomi si manifestano prima dei 20 anni e la progressione varia ampiamente tra i pazienti, da forme lievi alla cecità totale.
In alcune forme di RP, oltre al coinvolgimento retinico si ritrovano altre manifestazioni, come ad esempio la sordità nella sindrome di Usher.
Diagnosi
- Visita oculistica: esame del fondo oculare e test di sensibilità al contrasto.
- Elettroretinogramma (ERG): misura la funzionalità della retina.
- Test genetici: confermano il sospetto clinico identificando l’alterazione genetica specifica.
Terapie
Ad oggi non esiste una cura definitiva, ma sono disponibili opzioni per rallentare la progressione della malattia e trattare le complicanze:
- Terapia vitaminica (Vitamina A palmitato) e protezione dalla luce solare
- Dispositivi visivi: come impianti retinici protesici e occhiali elettronici.
Sono in fase di sperimentazione alcune terapie geniche e cellulari mirate.
Associazioni per Pazienti
- Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI): https://www.uiciechi.it/
- Retina Italia Onlus: https://www.retinaitalia.org/
Bibliografia
- Fahim AT, Daiger SP, Weleber RG. Nonsyndromic Retinitis Pigmentosa Overview. 2000 Aug 4 [Updated 2023 Apr 6]. In: Adam MP, Feldman J, Mirzaa GM, et al., editors. GeneReviews® [Internet]. Seattle (WA): University of Washington, Seattle; 1993-2025. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK1417/
- Hamel, C. Retinitis pigmentosa. Orphanet J Rare Dis 1, 40 (2006). https://doi.org/10.1186/1750-1172-1-40
- Orphanet: https://www.orpha.net/en/disease/detail/791